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Allarme dipendenza da Internet - Brainfactor, 27 aprile 2021

ROMA – Oltre la metà dei docenti delle scuole italiane lanciano l’allarme “tecnodipendenza”. È infatti il 56% degli intervistati nel monitoraggio condotto dal Centro Ricerche Themis di Roma a mettere in guarda “dall’uso eccessivo di social e app” da parte dei giovani.

L’iniziativa si svolge nell’ambito del progetto Programma il Futuro, realizzata dal Laboratorio Informatica e Scuola del CINI in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Le risposte sono pervenute da un campione di 1.764 insegnanti di ogni ordine di scuola, dall’infanzia alla secondaria di secondo grado, con una larga rappresentanza della primaria.

“La percentuale cresce decisamente – spiega la psicologa Isabella Corradini, presidente di Themis – quando viene chiesto ai docenti di valutare la situazione di studenti e studentesse che usano il web molte ore al giorno: in questo caso la soglia di rischio arriva al 73%, seguita dal rischio di incontri pericolosi in rete, segnalato dal 63% dei ragazzi”.

“La dipendenza da social e app – prosegue – è un tema sul quale occorre assolutamente lavorare: quando si parla di sicurezza in rete si pensa in genere al cyberbullismo e al cybercrime, ma spesso si trascurano i rischi per la salute che sono altrettanto importanti; un uso eccessivo di questi strumenti può andare a discapito delle relazioni sociali e produrre un sovraccarico cognitivo”.

Il monitoraggio ha coinvolto, con un focus specifico, anche un campione di 120 ragazzi e ragazze con età superiore ai 14 anni, che hanno ribadito la percezione del rischio dipendenza, confermato da uno su due degli interpellati. Si rileva inoltre che sarebbe Instagram il social più usato (83%), insieme a YouTube (80%).

Il 53% degli studenti suggerisce che l’elemento primario per sviluppare una “consapevolezza d’uso nelle tecnologie digitali” sarebbe il “senso di responsabilità”, seguito dalla conoscenza approfondita del loro “funzionamento” (51%). Per i docenti, è importante inoltre la “conoscenza dei rischi”.

“Il progetto – conclude Enrico Nardelli, direttore del Laboratorio Informatica e Scuola – continua a crescere in termini di partecipazione, considerato che dalla sua nascita nel 2014 ad oggi Programma il Futuro è riuscito a coinvolgere circa 3 milioni di studenti e circa 40.000 insegnanti”.

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